differenza tra sushi e sashimi

Leggendoil menu in qualsiasi ristorante giapponese la differenza balza subito all'occhio: il sashimi costa di più del sushi. La ragione è facilmente intuibile: il pesce è l'ingrediente più costoso e nel sashimi ce n'è di più che nel sushi, perché il piatto è composto solo di pesce! BetaI dati di variazione dei prezzi visualizzati di seguito rappresentano la differenza tra il record precedente e l'ultimo nel nostro database. I due record potrebbero essere derivati da fonti diverse e, come tali, dovrebbero essere utilizzati solo come stime. Sushi and Sashimi Box: Sushi and Sashimi Box Grande 6 pezzi sashimi, 5 pezzi Infine dal punto di vista calorico, il sushi ha, tendenzialmente, un apporto di chilocalorie maggiore rispetto al sashimi proprio perché potrebbe prevedere l'utilizzo di ingredienti cotti in varie maniere che vanno a condizionarne i valori nutritivi. Sashimi, rigorosamente crudo. Veniamo, dunque, alla differenza tra sushi e sashimi. HonmonoSushi Japanese Restaurant - Central World, Bangkok: su Tripadvisor trovi 17 recensioni imparziali su Honmono Sushi Japanese Restaurant - Central World, con punteggio 3,5 su 5 e al n.4.846 su 13.902 ristoranti a Bangkok. Vaytiennhanh Home Credit. Tutto ciò che sappiamo, o crediamo di sapere, sul sushi è sbagliato! È un’affermazione forte, che sicuramente farà storcere il naso a molti, ma è anche verosimile perché la maggior parte degli italiani ritiene che il sushi sia una preparazione di pesce crudo tipica della cucina giapponese. In realtà, questa definizione si abbina più precisamente al sashimi, mentre il sushi prevede anche pietanze cotte. Insomma, è il momento di fare chiarezza e di capire la differenza tra sushi e sashimi e non solo. Che cosa significa sushi e che cos’è Letteralmente, in giapponese il termine sushi significa “di sapore aspro”, riferito in modo particolare a un riso stagionato tradizionale infatti, la parola si riferisce a una serie di preparazioni alimentari che prevedono sempre la presenza di riso. In pratica, con la parola sushi si identifica una “categoria” di piatti un po’ come nella nostra cucina succede con la parola pasta conditi con ingredienti differenti il riso è classicamente aromatizzato con sale, zucchero e aceto di riso, e poi si aggiungono pietanze come pesci vari salmone, tonno, orata, branzino o polpo, crudi cotti o grigliati, ma anche uova, ortaggi, verdure, alghe e frutta secca, che creano sushi vegetariani con carote, avocado, cetrioli, mandorle e così via. Non c’è quindi un solo tipo di sushi, ma tante versioni che si differenziano per ingredienti, procedimento di preparazione e presentazione scenografica, che determinano anche il nome del piatto. Tra i tipi di sushi più noti citiamo uramaki, temaki, nigiri, gunkan, hosomaki e onigiri. Nelle versioni più comuni, il sushi prevede l’uso dell’alga nori per avvolgerlo e creare il tipico rotolino nero, ma non è un elemento fondamentale o sempre presente; si chiama sempre sushi anche la pietanza con carne o solo verdura e che utilizzi materia prima cotta e non necessariamente cruda. Che cos’è il sashimi Niente riso e utilizzo di pesce crudo come unico ingrediente in estrema sintesi, sono queste le due caratteristiche distintive del sashimi, altro piatto apprezzatissimo e famosissimo della cucina nipponica. In questo caso, la traduzione letterale sarebbe “corpo infilzato”, e ci sono due spiegazioni per questo nome particolare secondo la versione più diffusa, l’espressione fa riferimento alla pratica molto comune di infilare la coda e le pinne del pesce nella polpa, per consentire di identificare immediatamente il pesce utilizzato nella preparazione. Un’altra teoria, invece, lega il termine al metodo di pesca tradizionale, che prevede di infilzare il pesce dopo averlo preso all’amo e tirato a terra con una punta affilata per ucciderlo all’istante e metterlo sotto ghiaccio, così da evitare la pericolosa formazione di acido lattico. Tornando al piatto, il sashimi si compone quindi di pesce rigorosamente crudo, caratterizzato da due elementi cruciali materia prima freschissima, di qualità assoluta, e tagliata finemente, con fettine che in genere non superano il centimetro di spessore. Tra gli ingredienti solitamente utilizzati per fare il sashimi ci sono vari tipi di pesce salmone, tonno, sgombro, seriola o pesce palla, il famigerato fugu, ma anche crostacei gamberetti e altri alimenti del mondo marino come calamaro, polpo, capasanta e riccio di mare. Ad ogni modo, il sashimi può essere accompagnato da altre pietanze, come il wasabi o verdure, che a volte però servono principalmente per decorare il piatto e renderlo armonioso e bello. Differenza tra sushi e sashimi 5 elementi da conoscere Chiariti gli aspetti generali su questi piatti, che sono probabilmente i simboli della cucina giapponese in Occidente e raccontano la filosofia orientale dell’arte culinaria, in cui il cibo è fonte di nutrimento sia per il corpo che per l’anima, passiamo a definire con precisione i vari punti di differenza tra sushi e sashimi. Se entrambe le preparazioni, pur nelle loro distinzioni, assicurano armonia, eleganza, leggerezza e umami il famoso gusto sapido ben presente in questa tradizione gastronomica, oltre a garantire generalmente un basso apporto calorico, ci sono infatti almeno 5 grandi differenze da conoscere. Gli ingredienti Il sashimi è una pietanza a base di pesce crudo e vieta la cottura degli ingredienti, mentre il sushi può essere preparato anche con pesce cotto, oltre che con altre materie prime. In questo senso, è indicato a chi non ama i gusti del pesce crudo o delle tartare. Il valore nutrizionale Il sashimi presenta pesce crudo, che quindi conserva intatte le sue proprietà benefiche; in questo senso, quindi, la cottura degli ingredienti del sushi può invece provocare la perdita di alcune proprietà salutari. Le calorie In genere, il sashimi prevede meno salse e condimenti, basandosi essenzialmente sull’esaltazione della materia prima; invece, il sushi è più “ricco”, e quindi apporta un po’ più calorie. Il prezzo La materia prima fa la differenza anche nel prezzo delle due pietanze il sashimi è nettamente più caro del sushi, sia per la delicatezza della preparazione cura del pesce crudo e tecnica di taglio e servizio, sia per la quantità effettiva di pesce presente che nel sushi è inferiore, vista la presenza di altri ingredienti. Il galateo a tavola C’è infine un’ultima differenza tra sushi e sashimi che deriva dal galateo della cucina giapponese il sushi si può mangiare anche con le mani, portando la pietanza direttamente alla bocca, mentre al contrario il sashimi va rigorosamente preso con le bacchette, anche in questo caso consumando tutto in un sol boccone. La differenza tra sushi e sashimi Le parole sushi e sashimi evocano immediatamente l’ormai popolarissima cucina nipponica, e nell’immaginario collettivo molto spesso questi due termini creano confusione, sono considerati sinonimi o vengono identificati come la stessa cosa. L’equivoco sta nel fatto che di frequente i due cibi hanno il comune denominatore del pesce, ma in base agli ingredienti utilizzati, può trattarsi di due piatti ben distinti. Di seguito alcune indicazioni per capire cosa hanno in comune e in cosa sono diversi. Di sushi non c’è ne è uno solo Identikit del sashimi Qual è la differenza tra sushi e sashimi? Di sushi non c’è ne è uno solo La parola sushi può essere tradotta con il termine italiano aspro, e non indica una specifica ricetta ma bensì un’intera categoria di piatti. Per rendere meglio l’idea si potrebbe dire che l’omologo nostrano del sushi è la pasta, che va cucinata in tante maniere e abbinata agli ingredienti più disparati. Allo stesso modo il sushi ha come alimento principale il riso bianco cotto, condito con aceto, sale e zucchero, ciò che cambia è il ripieno, l’accompagnamento, nonché il procedimento di preparazione e presentazione scenografica. Le varianti più comuni di sushi prevedono uova, pesce crudo, cotto o grigliato, alghe o verdure, questi dettagli insieme al condimento, conferiscono inoltre un particolare nome al tipo di sushi. Come se non bastasse vi sono anche le contaminazioni gastronomiche dei paesi di importazione, con rispettivi adattamenti e rivisitazioni, che contribuiscono ad espandere ancora di più la galassia del sushi. Le specie ittiche più utilizzate sono salmone, orata, branzino, polpo, tonno e gamberi in tempura. È così che nascono Uramaki. Rotolini di riso decorato da semi di sesamo o uova di pesce, con ripieno di alga, verdure e pesce. Temaki. Noto anche come sushi brasiliano, è un cono di alga ripieno di riso e pesce crudo. Nigiri. Si presenta come una fettina di pesce crudo adagiata su un cubetto di riso. Gunkan. Cilindro di riso avvolto nell’alga nori con farcitura di pesce e uova nella parte superiore. Onigiri. Riso amalgamato in forma triangolare con farcitura di alghe. California Roll. Interpretazione americana con esterno composto da semi di sesamo tostati, a base di riso, pesce crudo, ripieno di avocado e cetriolo. Hosomaki. Sono degli uramaki più piccoli e con l’alga collocata all’esterno mentre la farcitura è quasi sempre base di verdure Identikit del sashimi Il sashimi è sostanzialmente un piatto di pesce crudo tagliato a fettine, abbinato ad altri ingredienti o spezie salsa si soia o wasabi e senza l’aggiunta di riso o altri alimenti. Le specie ittiche più utilizzate per il sashimi sono calamari, gamberetti, tonno, polpo, seriola, pesce palla, ricci di mare, sgombro, ricciola, capesante e salmone. Alcune rivisitazioni prevedono inoltre carne di cavallo, di manzo o di pollo. Qual è la differenza tra sushi e sashimi? Una volta descritte le rispettive caratteristiche del sushi e del sashimi sono ora forse più chiari i punti in comune e le loro differenze. Per fugare ogni eventuale dubbio le evidenziamo di seguito Il sushi può contenere anche pesce cotto mentre il sashimi è rigorosamente fatto con pesce crudo. Il sashimi non prevede assolutamente il riso mentre quest’ultimo ingrediente è la base del sushi. Il sushi è decisamente più calorico del sashimi ma più povero dal punto di vista nutrizionale. L’aggiunta di vari ingredienti e i diversi sistemi di cottura, lo rendono meno magro e possono far perdere alcune proprietà naturali degli alimenti. Il sashimi è più costoso in quanto esige l’utilizzo di solo pesce o parti di esso molto pregiate, scelte accuratamente. Il sushi può essere mangiato anche con le mani mentre il sashimi va toccato solo con le bacchette, senza morderlo o spezzettarlo, ma gustato in un solo boccone. Differenza tra sushi, sashimi e nigiri cos’è il nigiri e quali sono le differenze tra questa pietanza, il sushi e il sashimi. Un piccolo viaggio alla scoperta della cucina tipica giapponese e delle tante influenze subite nell’esportazione di questa cultura culinaria. Sushi che cos’è Il sushi è un piatto a base di pesce fresco e riso. In Giappone esistono molti tipi di sushi hayazushi, sushi di Mu, Jukusushi, nagiri sushi… Ogni tipo di sushi si caratterizza per determinate particolarità, per esempio, il sushi di Mu in genere è usato come pranzo al sacco e preparato con trote o salmone, il Jukusushi prevede l’uso anche di pesce cotto. Per questo, se proviamo a digitare su Google che cos’è il sushi molti blogger diranno che si tratta di un piatto tipico della cucina giapponese a base di riso e altri ingredienti come pesce, alghe, verdure o uova. E’ vero, perché in Giappone esistono così tante varietà di sushi da rendere questo termine fin troppo generico. Sashimi che cos’è Il sashimi è un piatto tipico della cucina giapponese a base di pesce e molluschi tagliati a fette sottili. Esiste anche il sashimi di carne. In genere, questi ingredienti sono mangiati crudi o leggermente marinati, abbinati con salse e verdure. Differenze tra sashimi e sushi E’ facile da capire. Il sushi è una pietanza a base di riso e pesce. Il sashimi non ha il riso, si tratta solo di pesce, crostacei e molluschi. La particolarità del sashimi è che è nato come piatto a base di pesce freschissimo e privo di acido lattico. I pesci pescati a strascico generalmente muoiono di morte lenta dando spazio alla produzione di acido lattico che va ad alterare la bontà delle carni. Per questo motivo, il pesce destinato alla preparazione del sashimi è pescato, tradizionalmente, con la lenza e poi infilzato con un colpo diretto al cervello, eseguito con una lama affilatissima. La parola sashimi, in Giapponese, significa appunto “corpo infilzato”. Anche se il sashimi è un piatto tipico giapponese, noi del Meridione d’Italia abbiamo qualcosa di analogo. In Puglia e in Campania si mangia il polpo crudo, appena pescato e battuto sugli scogli per intenerire le carne. Si tratta di piccoli polpi di circa 200 gr di peso che vengono serviti crudi insieme ad altri crudi di mare come gamberi e crostacei. Quindi, sì, il sashimi è un piatto tipico giapponese, soprattutto perché è tradizionalmente servito con wasabi, ma noi italiani abbiamo nella nostra cultura culinaria qualcosa di molto simile crudi di mare, appena pescati, serviti crudi, senza alcuna marinatura e accompagnati da qualche spicchio di limone! Nella foto in alto, un piatto di sashimi accompagnato da wasabi. Sintesi sushi = pesce e riso sashimi = solo pesce e salse Nigiri che cos’è Se sei stato attento nella lettura, avrai già capito che il nigiri nasce come un tipo di sushi, più pratico e veloce! Sì, perché si tratta di un taglio veloce da preparare si tratta di riso compattato su cui poggia un taglio sottile di pesce crudo. In Giappone il nigiri è noto anche come Azusushi. I tagli di pesce più usati per preparare il sushi nigiri sono ricciola, branzino, pesce spada, tonno, salmone, gamberi, calamari, polpo, sardine ma anche crostacei e frutti di mare. Non solo pesce, in Giappone il nigiri è preparato anche con carni, uova fritte, verdure… compresi germogli di bambù. Differenze tra sushi e nigiri Come ormai ti sarà chiaro, il nigiri è un tipo di sushi più rapido da preparare e composto tipicamente da una base di riso ovale su cui poggia del pesce crudo. Il sushi è considerato un piatto più elborato del sushi nigiri perché può essere composto da rotoli di riso ripieni di pesce crudo e sapientemente avvolti in fogli di alga nori e connotazioni ancora più elaborate. Nella foto in basso, per esempio, vi è una rivisitazione californiana del classico sushi, cioè rotoli di riso ripieni di tonno e avocados, ricoperti da salmone e guacamole, serviti con wasabi e accompagnati da una ciotola di salsa di soia. Per molti intenditori, l’uso della salsa si soia andrebbe ad alterare eccessivamente il sapore naturale del pesce crudo e ancora di più, non andrebbe mai abbinato con wasabi. Differenza tra sushi, sashimi e nigiri Nella foto in apertura dell’articolo vi è un piatto che sfoggia sushi e nigiri. Noterai la semplicità del nigiri rispetto ai rotoli di sushi dove ogni singolo boccone può essere ulteriormente guarnito e arricchito con uova di aragoste, caviale e altre leccornie. In sintesi Sushi riso e pesce in rotoli e servito con elaborazioni varie. Nigiri tipo di sushi più semplice, dove una base di riso ovale è abbinata a del pesce crudo. Sashimi solo pesce crudo freschissimo. Se vuoi portare la cucina giapponese in casa tua, ti consiglio di leggere i miei articoli dedicati alla soba, il dashi e al katsuobushi! Soba, cos’è e come cucinarla Katsuobushi, dove comprarlo Bordo dashi spesso si usa per insaporire sushi e sashimi Zuppa di miso giapponese Pubblicato da Anna De Simone il 31 Luglio 2018 Sushi, maki, sashimi, nigiri… diciamolo, la maggiorparte di noi quando va al ristorante giapponese non conosce il significato di almeno la metà delle parole riportate sul menù e il più delle volte ci ritroviamo ad ordinare delle pietanze più perché incuriositi dal nome, che perché sappiamo realmente di cosa si tratti. Ebbene, se non volete fare la figura degli sprovveduti quando vi invitano a mangiare al giapponese, eccovi qualche dritta per capire cosa vi apprestate ad ordinare. In questo post vedremo la differenza tra tre tipi molto comuni di sushi i maki, i nigiri e il sashimi. Cominciamo dai maki. I maki sono i classici rotolini di sushi arrotolati nell’alga nori, quella nera per intenderci. Il termine “maki” significa proprio arrotolare e il rotolini di sushi vengono detti maki sushi. I maki, quindi, sono dei rotolini di riso con all’interno un ripieno che può essere a base di pesce, di verdura o di frittata. Il tutto è a sua volta avvolto nell’alga nori. I nigiri sono un’altra tipologia di sushi che si differenzia dai maki per il fatto di non essere avvolti nell’alga nori, bensì il riso assume la forma di una polpetta allungata su cui poi vengono sistemate le fettine di pesce crudo. Spesso si utilizza una strisciolina di alga nori per legare il pesce al riso. Il sashimi, infine, non è considerato un tipo di sushi vero e proprio, poiché a differenza degli altri due non prevede l’utilizzo del riso. Il sashimi, infatti, sono delle fettine di pesce crudo di vario tipo, tagliate molto sottili e servite con delle salse di accompagnamento come il wasabi e la salsa di soia. Il sashimi viene servito accompagnato con alcuni pezzi di zenzero che serve per pulire la bocca tra un tipo di sashimi e l’altro. Le cose da sapere sull’universo del sushi sono tante, ma, questo è già un buon inizio, il resto arriverà con l’esperienza.

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